- Nebbiolo d'Alba DOC
- Nebbiolo 100%
- Fermentazione spontanea
- Macerazione e fermentazione alcolica in tini aperti di acciaio
- Fermentazione malolattica e elevazione in fusti di rovere francese da 500 litri
- Affinamento in bottiglia per almeno 9 mesi
- Prima annata: 1994
- Vigneto nel comune di Vezza d'Alba: Valmaggiore
- Gradazione alcolica: 13,5%
- Tempo di beva consigliata: 2026 - 2036
VALMAGGIORE Nebbiolo d’Alba 2022
Note di degustazione
Questo vino, al naso, manifesta aromi di ciliegie rosse, melograno e fiori. Al palato, evidenzia un buon equilibrio con tannini decisi e raffinati. I suoi profumi di fiori bianchi, gelsomino e ibisco gli conferiscono un je ne sais quoi di esotico.
A volte il Nebbiolo per eleganza e caratura ci rimanda a certi pinot neri di Borgogna, è proprio il caso di questo Valmaggiore, che anche grazie alla sua origine esalta questa peculiarità.
Punteggi per l´annata 2022
Jeb Dunnuck 93 points
Falstaff 94 Punkte
Kerin O'Keefe 92 points
Andamento dell'annata 2022
Resistenza intesa come attitudine della vite che ha saputo sopravvivere ed esprimersi, dimostrandosi una pianta parsimoniosa e con un grande spirito di adattabilità.
Resiliente come, per natura, è la vite, capace di far fronte allo stress e alle avversità uscendone rafforzata.
La stagione 2022 ha avuto inizio con un autunno povero d’acqua. Solo a inizio dicembre, si è svolta una prima abbondante nevicata che, grazie alle basse temperature, ha lasciato a lungo la neve tra i filari.
L’inverno è stato mite e asciutto, solo verso la fine, è stata registrata una temperatura inferiore rispetto alla media stagionale degli ultimi vent’anni.
Il germogliamento in primavera si è svolto in tempi normali, se comparati a quelli degli anni Ottanta. Durante le prime fasi è caduta molta acqua: in pochi giorni sono scesi 70-80 mm.
Dopo questo evento è iniziata una fase calda-asciutta, con il giorno successivo sempre più caldo del precedente, ma la pianta tornava a respirare con la notte e l’abbassarsi delle temperature. La tendenza è stata rispettata, per tutte le fasi fenologiche, fino allavendemmia che si è svolta, di conseguenza, circa due settimane prima. Le uve, che si sono avvantaggiate delle forti escursioni termiche arrivate a inizio settembre, sono giunte in cantina sane, alla vista con acini più piccoli rispetto alla media ma dal perfetto equilibrio acido.
Il ruolo dell’uomo è stato limitato quanto fondamentale: per cui sono stati pochi gli interventi contro le malattie. Ancora una volta sono l’esperienza e le competenze del viticultore a guidarlo nelle scelte, prima tra tutte, quella di non intervenire, come atto pensato e voluto.
La vendemmia si è svolta dal 15 al 23 settembre.